I virus, i microrganismi alterativi e utili, e gli organismi superiori

Gen 20, 2022haccp0 commenti

I virus si possono considerare come entità biologiche, però non rispondono a tutti i criteri con cui si definiscono i viventi. I virus infatti hanno un codice genetico, ma non si riproducono in modo autonomo, possono riprodursi solo all’interno di una cellula ospite. I virus sono perciò microorganismi patogeni microscopici e sono la forma quantitativamente più sviluppata sulla terra.

Essi possono essere responsabili di malattie in organismi appartenenti a tutti i regni biologici: esistono infatti virus che attaccano batteri (i batteriofagi), funghi, piante e animali, compreso l’uomo.

Tutti i virus consistono di alcune strutture fondamentali, infatti:

  • tutti posseggono un relativamente piccolo genoma costituito da DNA o RNA, che trasporta l’informazione ereditaria
  • tutti posseggono, quando all’esterno della cellula ospite, una copertura proteica (capside) che protegge questi geni; entità simili ma prive del capside appartengono ai viroidi.

Presentano talora un rivestimento esterno lipidico da cui sporgono delle proteine di superficie, fondamentali per il legame con le cellule e l’immunità.

Alcuni posseggono un ulteriore rivestimento che si chiama pericapside, di natura lipoproteica, che deriva da una struttura che ha ospitato il virus; alcuni posseggono strutture molecolari specializzate ad iniettare il genoma virale nella cellula ospite.

I virus hanno forma e dimensioni molto variabile che vanno da 18 a 300 nanometri.

Moltiplicazione dei virus
I virus possono replicarsi solo all’interno di una cellula ospite, sfruttandone l’apparato metabolico ed utilizzando informazioni genetiche proprie; la moltiplicazione avviene però solamente nelle cellule suscettibili al virus, cioè provviste di specifici recettori superficiali e in grado di compiere le fasi replicative del suo genoma.

Il processo moltiplicativo si divide in varie fasi:

  • 1a fase: attacco o adsorbimento del virus alla membrana cellulare;
  • 2a fase: penetrazione del virus o del suo acido nucleico nel citoplasma della cellula;
  • 3a fase: svestimento o eclissi (perdita degli involucri virali ed esposizione dell’acido nucleico);
  • 4a fase: replicazione (sintesi delle macromolecole, cioè DNA, RNA e proteine virali); i virus possiedono diverse strategie replicative ed ognuno di essi si moltiplica in maniera differente, sfruttando enzimi ed organelli della cellula ospite;
  • 5a fase: assemblaggio (formazione all’interno della cellula – nel nucleo o nel citosol – del capside; all’interno di questo involucro si inserisce il DNA virale formando il nucleocapside);
  • 6a fase: liberazione o fuoriuscita del virus dalla cellula.

Pur con le dovute eccezioni, il ciclo replicativo virale è molto rapido e si completa in 8-24 ore. L’attacco del virus alla cellula è mediato da proteine chiamate antirecettori, presenti sul capside e sul pericapside virale, che riconoscono molecole o proteine presenti sulla superficie cellulare e chiamate recettori.

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